Bonus 2025: cerotti fiscali e promesse mancate per i professionisti
Perché parlo (ancora) di bonus
Ogni dicembre il Parlamento stila la Legge di Bilancio. Ogni gennaio spuntano nuovi incentivi, e puntualmente professioniste e professionisti si chiedono: «Vale la pena provarci o rischio solo di perdere tempo?».
Ecco perché ho messo mano ai commi più interessanti della Legge 207/2024, ho cercato di tradurli in italiano corrente: niente elenchi aridi, ma esempi ispirati alla quotidianità di uno studio legale o di una libera professionista (o libero professionista) che ogni giorno affronta burocrazia, aggiornamenti tecnologici e scadenze fiscali.

1. Transizione 5.0 – il credito d’imposta che premia software e risparmio energetico
Che cos’è, in parole semplici – Nei commi 427‑429 lo Stato introduce un credito d’imposta “a due scaglioni” sugli investimenti in beni 5.0 (software e hardware evoluti).
- 1° scaglione
- 40 % per i beni materiali
- 10 % per i beni immateriali
- Soglia: riduzione dei consumi > 6 % sull’intera sede oppure > 10 % sul processo interessato.
- 2° scaglione
- 45 % per i beni materiali
- 15 % per i beni immateriali
- Soglia: riduzione dei consumi > 10 % sull’intera sede oppure > 15 % sul processo.
Un requisito che appare lineare sulla carta, ma che nella pratica pretende misurazioni puntuali e una relazione tecnica robusta: sintomo del consueto inseguimento “green” delle politiche italiane, più concentrato sulla percentuale‑obiettivo che su una reale lettura dei bisogni digitali delle professioniste e dei professionisti.
Come si parte – Prima si contatta un tecnico per l’audit energetico, poi chiedi un preventivo con consegna entro fine 2025. Carichi i dati sulla nuova piattaforma GSE (online dal 2 maggio 2025). A pratica chiusa, il credito compare nel cassetto fiscale e si può scontare in F24 in tre rate uguali.
Nota tecnica: il vecchio “Software 4.0” (commi 445‑448) è stato archiviato; dal 2025 passa tutto da qui.
Stato attuativo (fine aprile 2025)
- Decreto attuativo MIMIT‑MEF: atteso; definirà modulistica, procedure GSE e criteri tecnici.
- Provvedimento Agenzia Entrate: necessario per istituire il codice tributo e le regole di compensazione F24.
- Piattaforma GSE: annuncio di messa online al 2 maggio 2025, ma operatività subordinata al decreto.
Finché questi tre tasselli non saranno attuati, il credito rimane “in vigore sulla carta” ma non ancora fruibile.
2. Previdenza complementare – cosa (non) cambia nel 2025
Per chi versa a forme di previdenza complementare, la Legge 207/2024 non ritocca i limiti di deducibilità IRPEF (tetto invariato a 5.164,57 €). La novità riguarda solo la possibilità di sommare – su richiesta – la rendita futura del fondo alla pensione di base (nuovo comma 7‑bis all’art. 24 DL 201/2011) al fine di raggiungere l’importo‑soglia per la pensione anticipata contributiva. Per la maggior parte delle/i libere/i professioniste/i, dunque, nulla cambia nella dichiarazione dei redditi 2026.
Attenzione: le soglie “6.800 / 5.600 €” circolate nei mesi scorsi erano solo ipotesi contenute in bozze tecniche non confermate. Nel testo definitivo della Legge 207/2024 non è previsto alcun aumento del tetto di deducibilità IRPEF per i contributi a previdenza complementare.
3. Bonus “Competenze digitali” – fino a 3.000 € di formazione rimborsata
Questo incentivo – previsto da un decreto attuativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – punta a sostenere la formazione dei professionisti e delle professioniste nelle competenze ad alta innovazione: AI, data governance, smart contracts, cybersicurezza.
Il bonus dovrebbe rimborsare il 70 % del costo del corso, fino a un massimo di 3.000 €, a condizione che l’ente erogatore sia accreditato presso il Ministero. Dopo il pagamento, si prevede che sarà necessario caricare i documenti richiesti sulla piattaforma ministeriale. Le modalità operative definitive sono in fase di definizione.
Maggiori informazioni disponibili sulla pagina ufficiale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: https://www.lavoro.gov.it
**Attenzione**: il corso dovrà rientrare nell’elenco aggiornato degli enti accreditati presso il Ministero del Lavoro, secondo i criteri che saranno stabiliti nei provvedimenti attuativi. I master online non riconosciuti dal MIUR o privi di accreditamento non sono validi per l’agevolazione.
Nota: al momento della pubblicazione di questo articolo, il provvedimento ufficiale che disciplinerà il bonus “Competenze digitali” è ancora in fase di definizione. Le informazioni qui riportate derivano dalle linee guida programmatiche del PNRR e dai comunicati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
4. Adeguamento ViDA – il “passaporto” europeo della fattura elettronica
Dal 2028, secondo la Direttiva VAT in the Digital Age – 2023/1234, tutti gli Stati UE dovranno adottare un formato unico per la fattura elettronica, con trasmissione pressoché immediata alle autorità fiscali. L’Italia ha annunciato l’intenzione di recepire la direttiva con un apposito decreto legislativo, non ancora pubblicato al momento della stesura di questo articolo.
Tra le ipotesi in discussione, è prevista anche l’introduzione di un credito d’imposta del 40 %, fino a un massimo di 15.000 €, per coprire i costi di adeguamento tecnologico (nuovi software, moduli FE cross-border, API compatibili con SDI 2.0).
Come potrebbe funzionare, secondo le ipotesi in discussione
Secondo quanto trapelato dalle bozze tecniche, il credito d’imposta potrebbe essere riconosciuto a chi:
- adeguerà il proprio sistema di fatturazione elettronica ai nuovi standard europei;
- presenterà idonea documentazione tecnica che attesti l’intervento di aggiornamento;
- seguirà una procedura telematica dedicata, da definire con decreto attuativo.
Le modalità esatte di richiesta, i codici tributo e i tempi di compensazione saranno ufficializzati solo con il decreto definitivo.
Nota: al momento della stesura di questo articolo, il provvedimento non è ancora stato pubblicato e i dettagli operativi restano soggetti a modifiche.
5. Trappole evergreen (e come difendersi)
- Click-day: carica la domanda la sera prima, prepara la firma digitale remota e collegati con fibra stabile.
- Decreti attuativi lumaca: attiva gli alert della Gazzetta Ufficiale e leggi le FAQ dell’Agenzia Entrate; spesso anticipano le istruzioni.
- Codici ATECO sbagliati: ti manca quello giusto? Con il modello AA9/12 (o AA7/10 se sei studio associato) aggiungi un codice secondario che ti renda “ammissibile”. Nessun effetto sull’aliquota.
- Cartella documenti: metti tutto in cloud (PEC ricevute, DURC, visura, fatture XML). Se scatta il controllo, bastano pochi clic per dimostrare la buona fede.

Altri incentivi fiscali e contributivi 2025
Di seguito una mappa ragionata di misure già operative, prorogate o meramente annunciate che i/l professionista può valutare in aggiunta alle quattro analizzate finora.
Nota sommaria: gran parte delle agevolazioni qui elencate richiede ancora decreti attuativi, provvedimenti dell’Agenzia o regolamenti operativi prima di diventare realmente fruibili.
La colonna Stato riassume, per ciascuna voce, il livello di avanzamento.
Tipologia | Misura | Stato | Aliquota/tetto | Fonte |
Già in vigore | Credito d’imposta ZES Unica Mezzogiorno | Proroga al 15‑11‑2025 | 45 % (micro‑PMI) – 15 % (grandi) su investimenti min 30 000 € | Decreto‑legge 124/2023 art. 16‑bis e Provv. AdE 188055/2024 – https://www.agenziaentrate.gov.it/zes |
Nuova Sabatini rifinanziata | Attiva | Contributo in conto interessi 2,75 % (ordinari) – 3,575 % (4.0/green) | Circolare MIMIT 410823/2024 – https://www.mimit.gov.it/nuova-sabatini | |
Fondo di Garanzia PMI (aperto ai professionisti) | Attiva | Garanzia pubblica 80 % investimenti / 50 % liquidità | Portale Fondo MCC – https://www.fondidigaranzia.it | |
Riduzione contributiva nuove Partite IVA | Attiva (36 mesi) | – 50 % contributi INPS | Circolare INPS 27/2025 – https://www.inps.it | |
Proroghe 2025 | Esonero contributivo mamme autonome (≥ 2 figli) | DM INPS in arrivo | Max 3 000 €/anno | Legge Bilancio 2025 https://www.inps.it |
Sgravio assunzioni under 36 / donne per STP | Proroga al 2027 | 100 % fino 6 000 €/anno | L. 197/2022 art. 1, c. 297 e Circolare INPS 43/2025 – https://www.inps.it | |
Solo annunci | Credito “ViDA ready” | Bozza DLgs ViDA | Nessun testo pubblico disponibile | Bozza tecnica MEF – documento interno non pubblicato |
Detrazione 30 % certificazione ISO‑27001 | Idea inserita in prime bozze del “Decreto cybersicurezza” | Nessun testo pubblico disponibile | Indicata in slide del CSIRT‑ACN – documento interno, non pubblicato |
Osservazione – Gli incentivi “storici” (ZES, Sabatini, Fondo Garanzia) dimostrano che misure stabili e pluriennali funzionano. Le agevolazioni a tempo – esoneri contributivi, voucher, credito ViDA – rischiano invece di restare promesse se i decreti arrivano tardi o se le risorse si esauriscono al primo click‑day.
Esempi ipotetici: scenari possibili
🔹 Marta – Consulente privacy, forfettaria
Spende 2.400 € per un corso accreditato su AI e GDPR. Ottiene il bonus formazione (70 %) → 1.680 € rimborsati dal Ministero del Lavoro, secondo le modalità che saranno definite nei provvedimenti attuativi. Domanda online, bonifico entro 3 mesi.
🔹 Paola – Psicologa in studio associato
Versa 5.500 € al fondo pensione. Con il reddito di 42.000 €, deduce in dichiarazione e risparmia circa 1.210 € di IRPEF nel 2026.
Nota: il risparmio fiscale è proporzionale all’aliquota IRPEF applicata. La stima considera capienza IRPEF piena e assenza di altri vincoli. Il risultato effettivo può variare in base alla posizione contributiva complessiva.
Morale della favola
Questi bonus sono utili – potenzialmente Transizione 5.0, che potrebbe ridurre la spesa per software e hardware se si rispettano i nuovi requisiti energetici – ma restano cerotti su una struttura fiscale e previdenziale che continua a penalizzare il lavoro autonomo.
Si interviene sui sintomi, non sulle cause profonde: carico contributivo sproporzionato, instabilità normativa cronica, carenza di strumenti di welfare strutturali.
Finché la politica si limiterà a promesse stagionali senza affrontare questi nodi, ogni incentivo sarà destinato a restare un’illusione effimera. Usiamo queste opportunità con lucidità, ma pretendiamo riforme vere con la stessa fermezza e consapevolezza.
Chi vive di provvidenze straordinarie, muore d’ordinaria inefficienza
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Autore: Avv. Stefano Nardini
Avvocato, esperto in diritto delle nuove tecnologie, privacy e sicurezza informatica. Opera da oltre 20 anni nella consulenza per imprese, professionisti ed enti pubblici in materia di GDPR, compliance e innovazione digitale. Data Protection Officer e Privacy Officer certificato.
Questo articolo riflette l’esperienza maturata direttamente sul campo, nella gestione di casi reali in tema di identità digitale e protezione dei dati.
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L’autore ha impiegato strumenti di intelligenza artificiale come supporto redazionale, curando personalmente la selezione, l’organizzazione e la verifica rigorosa dei contenuti.