E’ di poche ore fa la notizia che gli account  di Joe Biden, Elon Musk, Jeff Bezos e altri account Twitter di alto profilo tra cui quello dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama e del co-fondatore di Microsoft Bill Gates e gli account aziendali sia di Uber che di Apple sono stati hackerati per promuovere una truffa legata al Bitcoin.

Secondo quanto riportato dai media americani, dagli account dei tre big della Silicon Valley sono stati postati cinguettii che promettevano di raddoppiare l’ammontare dei pagamenti in Bitcoin inviati ai loro indirizzi.

L’account di Musk ha twittato più volte il suo presunto indirizzo per i Bitcoin promettendo di raddoppiare la cifra ricevuta perché “si sente generoso a causa del coronavirus”.
La stessa Twitter ha poi spiegato di “essere a conoscenza dell’incidente che sta avendo un impatto sugli account su Twitter. Stiamo indagando e prendendo misure per risolverlo. Vi aggiorneremo a breve”, ha spiegato il colosso riferendosi all’hackeraggio degli account di molte celebrità.
Questo dimostra ancor di più la delicatezza dell’uso delle identità digitali nel web e delle ripercussioni che possono avere sia nei confronti dei terzi che nei confronti degli stessi utenti la cui identità viene gestita da altri.